Le pose del caffè a… New York
Copyright: I testi, le fotografie, la grafica e i materiali audiovisivi presenti su questo sito sono protetti ai sensi delle normative vigenti sul diritto d’autore, sui brevetti e sulla proprietà intellettuale.
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Dopo Napoli e Capri, eccoci ad un altro scenario, tanto incantevole quanto particolare: New York. Si tratta di 44 ritratti eseguiti in b/n dal fotografo napoletano Salvatore Sparavigna.
Questa volta, infatti, siamo andati nella grande mela per presentarvi questo nuovo volume della collana dedicata a “Le pose del caffè a…”, e scoprire i suoi famosi cultori. Testimonials d’eccezione, infatti, sono questa volta gli Italoamericani che vivono a New York.
Nella città dove tutti corrono ed il tempo scandisce rigorosamente il ritmo frenetico di ogni singola giornata, ci siamo chiesti se i nostri concittadini d’oltreoceano conservano la sana abitudine di gustarsi un bell’espresso concedendosi una pausa al ritmo stressante della grande mela.
Le risposte ce le hanno date loro stessi e, con le foto che vi presentiamo, ci viene offerto uno spaccato insolito e tradizionale allo stesso tempo delle loro abitudini.
La mostra si è svolta alla sede della Regione Campania di New York, dal 4 al 19 Ottobre 2006.
L’evento è stato realizzato con il contributo della Regione Campania e la collaborazione dell’ Istituto Italiano di Cultura e dei Fortunato Brothers.
Il giro di New York in 80 giorni! Non è il titolo del libro postumo di Jules Verne, ma la durata del mio pazzo tour a Manhattan, sulla scia dell’aroma del mitico “espresso italiano”, tra la comunità degli Italoamericani famosi. “My schedule it’s very crazy” mi esclamavano quando li contattavo, ma poi, davanti ad un buon caffè italiano e con il pretesto della “posa”, come per magia, il loro tempo si fermava portandoci a riscoprire il piacere della “pausa caffè” all’italiana. Già…il tempo! A Manhattan la fa da padrone. Tutto gira intorno ad esso! La mia soddisfazione allora, è stata quella di far scorrere il “tempo” attorno alla mitica “tazzulella” e far scoprire che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi.